Ieri abbiamo iniziato la nostra recensione di Opus VIII col Fuoco, continuiamo oggi con l’altro elemento sempre molto discusso, ma per il motivo opposto: il Ghiaccio. Se il Fuoco è storicamente quello con più problemi, il Ghiaccio fa sempre paura ed è da molti considerato sbilanciato, anche se i ban di Taumaturgo e Gesper hanno bilanciato molto la situazione. Ciò nonostante, il Ghiaccio è sempre l’elemento che riceve le L belle, o le C che dovrebbero essere L. Sarà così anche questa volta? Vediamo!
Ark Angel GK 8-023R: Sfortunatamente non tutti gli Ark Angel escono col buco, e il Galka conferma questo antico proverbio. Per quanto il suo effetto EX Burst sia circostanzialmente utile, non è un motivo sufficiente per togliere spazio a una delle moltissime carte forti dell’elemento.
Voto: 3/10
Umaro 8-024C: Purtroppo si salva poco o nulla di questo peculiare personaggio di Final Fantasy VI, nemmeno l’immagine, perfetto monito della magra figura che ci aspetterebbe qualora decidessimo di giocarlo in tavola. Non prende uno “zero” solamente per le vittorie che ci ha regalato durante il pre-release.
Voto: 2/10
Imperio 8-025H: E’ una carta interessante poichè una delle poche occasioni di cercare sia carte Luce che Oscurità, purtroppo però non capita comunemente di avere entrambe le tipologie nel mazzo. Forse sarà utile in futuro, se usciranno altre carte che diano un senso ad avere entrami i colori nello stesso mazzo, ma al momento, anche contando che per cercare le carte Oscurità (mediamente più utili) deve morire, non ha spazio nei Ghiaccio giocati.
Voto: 3/10
Garland 8-026L: Garland è una carta molto valida e adatta alla tipologia di mono Ghiaccio che ha preso piede (o meglio, che è tornato ad essere meta) dopo i ban e la morte del primo Turbodiscard; il suo unico difetto è che più avanti nella partita lo si gioca, meno diventa utile. Basta un semplice mostro senza abilità attivabili per rendere completamente inutile la prima parte del suo effetto. E’ però davvero veramente forte in early game, una di quelle carte di cui l’avversario deve liberarsi il più in fretta possibile.
Voto: 8/10
Studioso 8-027C: Il “nostro spoiler” è una carta molto valida per mono Ghiaccio, e discretamente utile in quei mazzi che sfruttano meccaniche per guardare la prima carta del mazzo (come ad esempio Yuna). In un mono colore, accelera di 1 CP nel turno in cui viene usato, e può essere un modo per liberarsi di una retroguardia e far spazio ad altro. Diventa esponenzialmente più pericoloso se si giocano carte Luce o Oscurità, ma probabilmente è un rischio che vale la pena correre.
Voto: 8/10
The Mask 8-028R: Una retroguardia tutore piuttosto generica, con nulla di particolarmente valido da cercare, ora come ora. Probabilmente è finita nel Ghiaccio perchè fosse impossibile usarla per cercare i Quattro Generali, in particolare Vata e Asmodai.
Voto: 4/10
Bardo 8-029C: Non è orribile, ma rientra in una categoria di carte (le varie retroguardie Ghiaccio “mettilo nella break zone: dulla/congela qualcosa) attualmente piuttosto ricca e prevalentemente composta di carte migliori. Se mettesse in dull potrebbe essere utile per chiudere, così, probabilmente no.
Voto: 5/10
Mago Nero 8-030C: Una delle illustrazioni più brutte di sempre (la banda verde sulla sinistra sembra quasi un errore di stampa) con un effetto che richiede per forza di scartare almeno una carta, trasformandola in una evocazione situazionale e molto cara.
Voto: 2/10
Cocytus 8-031R: Ecco finalmente un valido sostituto per Jihl Nabaat ora che la versione Opus II è diventata fondamentale per proteggersi dai mazzi con Alhanalem e simili. Tra l’altro questa in mid game è ben più forte, e difficilmente il suo effetto va sprecato (come a volte capitava con Jihl).
Voto: 9/10
Shiva 8-032R: E’ una carta che a primo sguardo sembra molto forte, ma poi ragionando su come il Ghiaccio viene normalmente pilotato, rispondendo alle azioni dell’avversario invece che mettere pressione direttamente, la sua debolezza intrinseca (il limite al giocarla nel proprio turno) diventa evidente. Nella maggior parte delle situazioni le Shiva più economiche sono sufficienti. Può comunque funzionare come chiusura in un mazzo aggro.
Voto: 6/10
Shiva 8-033C: Di per sè non particolarmente forte, diventa interessante grazie all’EX Burst, un po’ come la sua versione Opus VII. Insieme anche alla Shiva Opus IV inoltre incominciano a esserci un bel po’ di EX Burst Ghiaccio in grado di rimuovere pezzi con danno sostanzioso.
Voto: 6/10
Rospo Squamoso 8-034R: Per quanto inizialmente questa carta abbia fatto temere ad alcuni un ritorno del Turbodiscard, in realtà è più forte nei mazzi Ghiaccio che giocano lentamente, in maniera più control. Citando una discussione sulla community internazionale quando la carta è stata diffusa, il suo lato più interessante è che genera una situazione per cui per evitare di scartare bisogna rimanere con 1 carta in mano a fine turno, rendendosi facile bersaglio per le altre carte del Ghiaccio. Potrebbe trovare spazio anche in mazzi non basati sulla meccanica scartacarte, o mazzi che hanno metodi per rimettere in campo mostri dalla break zone. In ogni caso scartare una carta a turno non è mai cosa da prendere alla leggera. Sarà particolarmente forte contro i mazzi Aria, Acqua/Aria e, se prenderà piede, l’uso del nuovo Gidan L.
Voto: 8/10
Squall 8-035H: Tutte le nuove carte che fanno scartare all’ingresso sembrano forti, e questa in particolare ha un ottimo rapporto costo-effetto, ma supponendo di tutorare uno Squall con Laguna Opus VI, allora lo Squall 1-042R è senza dubbio migliore, e in tutte le altre circostanze l’aggressivo 6-033H li batte in efficienza. Con tutte le carte valide costo 4 che ci sono per il mono Ghiaccio, questo probabilmente non vedrà molto gioco al di fuori di mazzi prettamente tematici.
Voto: 6/10
Setzer 8-036C: Tra tutte, sicuramente la più utile delle nuove carte FFVI, e in generale un’ottima retroguardia per i mazzi di quella categoria. In particolare il fatto che abbia EX Burst la rende pericolosa, permettendo magari di recuperare il Sabin che uccide un altro pezzo tramutandosi in una S di Duncan, o la Celes che garantisce la chiusura, o il Locke che permette a quello già in gioco di infliggere l’ultimo danno. Si contende però il posto con l’altro Setzer, notoriamente forte e fondamentale per la partenza rapida insieme a Banana Cid. In ogni caso, senza dubbio ogni mazzo ora ha il Setzer adatto alle sue necessità.
Voto: 8/10
Celes 8-037R: Una carta come questa sarebbe stata piuttosto inutile fino all’Opus scorso, ma con tutte queste nuove aggiunte FFVI sotto forma di piccole e veloci avanguardie la rendono pericolosa, e potenzialmente degna, in alcuni mazzi, di occupare lo slot della Celes “storica”. Se poi l’aggressione ha successo, questa Celes può tranquillamente mantenere congelati da sola i pezzi avversari più scomodi.
Voto: 7/10
Sophia 8-038C: Una carta con un’abilità piuttosto strana, al momento utile contro pochissimi matchup, in un elemento che ha una miriade di retroguardie più forti e più economiche. Merita qualche punto per l’espressione “mi spiace, è andata così”.
Voto: 3/10
Mago Temporale 8-039C: Piuttosto situazionale, e per trarne valore bisogna riuscire a dull/congelare almeno due avanguardie avversarie, ma è un soldato costo 3, cosa che rende questo Mago Temporale una scelta migliore di altri personaggi normalmente giocati come Orphan e Kuja in mazzi non mono colore, e in particolare in quelli che hanno accesso a Gladiatore. Il suo lato negativo è che la sua efficacia varia in maniera piuttosto estrema in base al matchup, dipendentemente da quanto è variegato il costo delle avanguardie al suo interno.
Voto: 7/10
Mateus 8-040C: Ristampa di una vecchia carta che seppur valida, difficilmente trova spazio.
Voto: 6/10
Palom 8-041H: Senza dubbio una delle carte più valide del Ghiaccio in Opus VIII, è quello che Taumaturgo avrebbe dovuto essere fin dall’inizio, con qualcosa in più. Non è abbastanza per spingere nuovamente al temuto Turbodiscard, ma costando solo 2 e avendo tre effetti diversi tra cui scegliere, uno dei quali di congelamento, risulta una carta molto versatile utile in un elemento dove le carte a costo basso sono, mediamente, fin troppo lineari e prevedibili.
Voto: 8/10
Dark Fina 8-042L: Poco utile nel suo mono colore, questa carta diventa tremendamente potente in combinazione con altri elementi, in particolare col Fuoco dove la combinazione con Fenice salta immediatamente all’occhio. Spendere 7 per giocare un pezzo da 9000, tutorare Fenice, lanciarla gratuitamente, uccidere un pezzo e resuscitarne un altro, che magari a sua volta ne uccide uno avversario (Vivi) o fa scartare una carta (Gidan) potenzialmente può ribaltare una partita come poche altre cose finora uscite. La sua limitazione, l’aver ricevuto 5 danni, non è poi così problematica in accoppiata con tutte le nuove carte Fuoco che sfruttano la cosa. Supponendo di avere 5 danni, è veramente difficile trovare un’altra carta che sia ugualmente forte, sempre che esista.
Voto: 10/10
Lasswell 8-043H: Una delle poche, pochissime carte con costi di attivazione di colore diverso dal proprio, questa carta una volta in campo è una continua minaccia per l’avversario, una di cui bisogna liberarsi rapidamente. Il problema che sicuarmente l’avversario riscontrerà è che nel Ghiaccio ci sono tantissime cose che vanno uccise rapidamente, e le evocazioni a un certo punto finiscono. Occupa purtroppo uno degli slot da 4 del mazzo, notoriamente sovrappopolati in questo elemento.
Voto: 8/10
Drone Lanciere 8-044C: Non è particolarmente semplice da usare in maniera efficiente, nonostante quello che può sembrare a un primo sguardo, ma in determinate combinazioni, ad esempio insieme a Gau o Mira, potrebbe risultare divertente ed efficiente. Sicuramente non in mono Ghiaccio però, dove l’unico slot mostro disponibile è occupato full time dall’inamovile Budino.
Voto: 6/10
Valutazione finale: tornando alla domanda iniziale, ovvero se anche questo Opus ha regalato mostri irraggiungibili al Ghiaccio, la risposta è senza dubbio: no. Nessuna nuova carta travolgente o che minaccia di cambiare il meta come era successo con Rinoa, niente Turbodiscard all’orizzonte e anzi, alcune che spingono i giocatori a tornare verso la forma di mono Ghiaccio che era, probabilmente, l’intenzione degli autori fin dall’inizio (ovvero quella controllo, più lenta basata sull dull/congelamento). Le evocazioni fanno bene o male le solite cose ma senza esagerare, e lo stesso alcune delle retroguardie. Proprio questa è la pecca maggiore dell’elemento in Opus VIII: l’ennesima ripetizione degli stessi effetti già visti, in salsa lievemente diversa, con in più alcune carte che sembrano lì solo in vista di una possibile utilità futura (come ad esempio Imperio). Degne di nota sono invece le carte che riportano alla ribalta la categoria FFVI, e le due Brave Exvius, in particolare Dark Fina, una delle carte più forti dell’intero set. Probabilmente l’accoppiata alla quale fare attenzione questo Opus sarà proprio Fuoco/Ghiaccio.